APS e Lean Production: la sinergia per affrontare la complessità in produzione
Se sei un sostenitore, o addirittura un purista, della Lean Production, o se ne conosci qualcuno, sentire il termine APS (Advanced Planning and Scheduling) nella stessa frase potrebbe provocarti qualche brivido. Infatti, se è vero che nella Lean il flusso produttivo segue un ordine, dei tempi e delle procedure ben stabiliti, a cosa mai dovrebbe servire la pianificazione della produzione?
Eppure (altra eresia!) la Lean Production non è sempre perfetta. O, meglio, in gran parte delle aziende italiane è molto difficile raggiungere la perfezione.
Vediamo perché.
I fattori che ostacolano la Lean Production
Uno dei principi fondamentali della Lean Production consiste nel diminuire, fino ad azzerare, gli sprechi. Siano essi relativi ai tempi, ai materiali o, in generale, alle “attività a basso valore aggiunto”. Per questo, di solito:
- Le scorte di materiali sono ridotte al minimo.
- La produzione deve soddisfare la domanda del mercato, ma senza eccedere.
- Le attività produttive non devono subire interruzioni.
- La qualità del prodotto deve essere sempre perfetta.
Ma tutto questo è sempre possibile?
1) Disponibilità dei materiali di produzione
Se c’è un fattore che negli ultimi anni ha avuto pesanti ripercussioni in tutti i settori industriali, è di certo l’approvvigionamento dei materiali. In un mondo sempre più interconnesso, gli imprevisti e gli eventi eccezionali hanno più volte alterato il normale flusso delle merci a livello globale. Basti pensare alla crisi dei microchip o alla carenza di grano e di olio di semi di girasole dovuta alla guerra.
Come si può alimentare il workflow stabilito dalla Lean Production, se vengono a mancare le materie prime? O, se i rifornimenti arrivano in ritardo, cosa deve fare la produzione nel frattempo?
2) Ordini e commesse urgenti, volume della domanda e gestione delle priorità
In un mondo ideale (e ormai neanche più in quello delle grandi multinazionali che lavorano per clienti fissi) gli ordini cliente sono costanti, arrivano con anticipo e hanno precisi tempi di produzione. Tuttavia, nella maggioranza dei casi, questa è una pura utopia.
A seconda della tipologia di prodotto realizzato, infatti, potrebbe non esserci alcuna logica nella sequenza di arrivo degli ordini o nelle quantità. A volte, infatti, non ci sono stagionalità a dettare le oscillazioni della richiesta da parte del mercato. Dunque, se per assurdo tutti gli ordini arrivassero nello stesso momento, con quale priorità dovresti realizzarli?
Inoltre, l’urgenza è sempre dietro l’angolo: come puoi soddisfare una commessa urgente, se devi eseguire le lavorazioni nell’ordine prestabilito dalla Lean Production?
E, ancora, di quanti materiali ti devi rifornire nei casi in cui non puoi prevedere l’entità della domanda? Rischi di avere scorte eccessive (e quindi spreco) o, peggio, di non averne abbastanza per soddisfare le richieste dei clienti.
3) Il lavoro conto terzi
Un ultimo fattore problematico per la gestione snella della produzione è il fenomeno, tipicamente italiano, dell’esternalizzazione delle lavorazioni, ovvero il lavoro conto terzi.
Infatti, per avere un flusso continuo di lavoro, anche quello del terzista dovrebbe essere esente da interruzioni, ritardi e imprecisioni. Come avrai intuito, anche questa è una situazione che si verifica raramente perché, oltre a presupporre un coordinamento tra fornitore e azienda, non tiene conto della complessità che il terzista, a sua volta, deve affrontare per soddisfare i suoi clienti.
Un avversario comune per APS e Lean Production: la complessità
È evidente, quindi, che:
- il miglior scenario per la Lean Production è un contesto di mercato sufficientemente lineare, con limitata variabilità della domanda;
- il maggior ostacolo è la gestione della complessità.
La Lean Production, infatti, come filosofia e metodo serve ad ottimizzare la produzione ed è fondamentale, in ogni caso, per rendere più efficiente l’azienda e in risposta alle aspettative del cliente.
Non è adatta, tuttavia, a gestire la variabilità se non in piccole dosi. Può far fronte a picchi di lavoro già previsti, ma senza gestire emergenze o volatilità della domanda.
È qui che entra in gioco il sistema APS, che ti consente di reagire e districarti in situazioni non standard ed emergenze, livellando i carichi di lavoro.
Ecco perché, a nostro parere, APS e Lean Production sono una combinazione vincente, specialmente nel contesto nazionale.
Da un lato, con un sistema APS puoi pianificare e schedulare la produzione, simulando in pochi secondi le conseguenze che ogni azione avrebbe sui tuoi piani. Ad esempio, in un istante puoi renderti conto:
- dell’impatto che una commessa urgente avrebbe sugli ordini già pianificati;
- del livello di materie prime che hai in magazzino e della situazione dei rifornimenti pianificati;
- di come cambia nel tempo l’efficienza produttiva adottando un’attenta schedulazione dei lavori.
Dall’altro lato, la logica Lean permette di acquisire un metodo volto al miglioramento continuo, alla drastica diminuzione degli sprechi e a creare valore per te e per il cliente. In breve, serve a perseguire la massima efficienza ed efficacia.
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Il software che proponiamo è CyberPlan, che si è dimostrato sempre affidabile, flessibile ed efficace, supportando la transizione alla Lean Production grazie principalmente:
- alla gestione degli imprevisti;
- alle simulazioni degli stati futuri;
- alla schedulazione delle lavorazioni.
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Tag: gestione produzione, pianificazione produzione, schedulatore produzione, software APS